Il granito nasce dal fuoco. Si tratta infatti di una roccia ignea, detta anche magmatica, generata dal raffreddamento e dalla cristallizzazione di un magma fuso.





Il granito anticamente non è stato molto utilizzato, a differenza del marmo, probabilmente a causa della sua principale caratteristica: la durezza.
Essendo una pietra estremamente dura, nel passato era di difficile lavorazione.
Oggi invece, proprio la durezza è la principale caratteristica del granito e si evidenzia nella capacità di non essere intaccato da agenti acidi (frutta, verdura, prodotti per la pulizia). Questo ne determina un grande pregio nell’impiego in zone delicate, quale ad esempio la cucina.



La presenza, in rapporti diversi, di quarzo e minerali ne configurano poi l’aspetto cromatico e, in maniera significativa, la diversa geometria maculata o venata.
Il granito si presta a diversi tipi di lavorazione, ma la finitura più adatta per l’arredamento interno e senz’altro la lucidatura: si ottiene levigando la superficie del granito con abrasivi di grana crescente fino ad ottenere un effetto a specchio; viene poi ulteriormente lavorato con uno strato di cera per aumentarne lucentezza e protezione.
Il granito, rispetto ad altre pietre più tenere, riesce a mantenere la finitura molto più a lungo, grazie alla sua durezza determinata dal contenuto di quarzo e silicio.