COME NASCE IL MARMO
Il marmo è “vivo” e nasce da un processo denominato metamorfismo(cambiamento di forma). Il marmo è una roccia originata da calcari che si trasformano a causa di diversi fattori, in particolare incidono la temperatura e la pressione che aumentano all’aumentare della profondità.
Le sue caratteristiche di resistenza e impermeabilità lo rendono adatto ad un utilizzo quotidiano: pavimenti, scale, piastrelle, davanzali, piani di lavoro, lavelli ornamenti e persino oggettistica moderna.
Le varietà di marmo si differenziano a seconda delle cave dalle quali viene estratto. Ecco alcune delle principali caratteristiche dei marmi italiani più conosciuti al mondo, cioè quelli delle alpi Apuane:
- Bianco Carrara – la sua peculiarità è quella di contenere limitatissime quantità di impurità. Le lastre presentano una pasta di fondo bianco-perlacea dove talvolta possono essere presenti anche piccole venature grigiastre.
- Statuario – sicuramente tra i più pregiati. È stato usato per le sculture, fin dal tempo dei Romani, per la sua colorazione bianco-avorio.
- Venatino – la cui caratteristica principale è quella di presentare delle venature fini ma molte di color grigio che attraversano una pasta di fondo bianca o anch’essa leggermente grigiastra.
- Arabescato – molto simile al Venato come colori ma a differenza di quest’ultimo presenta venature che disegnano sulla pasta di fondo una trama simile a un arabesco.
- Calacatta – presenta venature di color giallo crema su una pasta di fondo bianca o avorio. E’ un marmo di gran pregio e la sua reperibilità è piuttosto limitata.
- Bardiglio – dove la sua pasta di fondo assume una colorazione grigia a causa della presenza molto diffusa di finissimi cristalli di pirite.
- Cipollino – che presenta delle striature molto marcate di colore grigio-verdastro che ricordano la struttura interna della cipolla.